lunedì 1 giugno 2009

Escursione sulle Alpi Apuane













































La scorsa settimana sono stato a camminare sulle Alpi Apuane. Le Alpi Apuane sono state così chiamate durante l'occupazione napoleonica del territorio; prima di allora erano conosciute con il nome di Panie. Si tratta di un massiccio costituito da alte montagne dall'aspetto severo con creste rocciose affilate, dirupi scoscesi e pareti verticali mozzafiato. Questo paesaggio si distingue nettamente dalla catena appenninica settentrionale, caratterizzata da una morfologia più dolce ed arrotondata, e proprio per questo motivo le Panie si meritarono il nome di Alpi, a ricordare la loro stretta somiglianza con le Alpi Settentrionali. Le Alpi toscane si estendono per circa 60 km in direzione NO-SE, con una larghezza di circa 20 Km, ed una superficie di più di 1000 Kmq. Si trovano nella parte Nord-Occidentale della Toscana, vicino al confine con la Liguria. Le vette imponenti delle Apuane si alzano con pendii dirupati da una serie di monti boscosi e colli coltivati ad ulivo e vite che le dividono dalla piana costiera della Versilia e dal Mare Tirreno. Verso Nord-Est la valle del fiume Serchio, conosciuta come Garfagnana, separa le Alpi Apuane dalla dorsale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Queste terre furono un tempo abitate dai Liguri Apuani, fiera etnia preromana stanziata sulle montagne e sui colli della Toscana settentrionale, della Lunigiana e della Liguria di Levante. Queste genti si opposero strenuamente all'occupazione romana del territorio e lasciarono numerosi reperti archeologici (corpus delle statue stele della Lunigiana, resti di insediamenti d'altura, i cosiddetti castellari, e tombe sepolcrali). Anche i toponimi rivelano la loro antica presenza: il Monte Sagro, uno dei più alti ed imponenti, fra quelli visibili dalla costa e dalla Valle del Magra, deve il suo nome ai Romani che riconobbero l'antica sacralità attribuita dai Liguri a quelle vette.
Dante Alighieri fu ospite dei Marchesi Malaspina di Massa negli anni del suo esilio e la tradizione vuole che si sia ispirato alle impervie montagne apuane per immaginare gli scenari infernali. Nel canto XXXII dell'Inferno il sommo poeta cita il Monte Tambura, un tempo conosciuto con il nome di Tambernicchi, ed il Monte Pania della Croce, un tempo Pietrapana:

Per ch'io mi volsi, e vidimi davante
e sotto i piedi un lago che per gelo
avea di vetro e non d'acqua sembiante.

Non fece al corso suo sì grosso velo
di verno la Danoia in Osterlicchi,
né Tanai là sotto 'l freddo cielo,

com'era quivi; che se Tambernicchi
vi fosse sù caduto, o Pietrapana,
non avria pur da l'orlo fatto cricchi.


Dante descrive la vista della ghiaccia di Cocito, L'abisso in fondo al baratro infernale, il fondo dell'universo, come un lago oscuro e ghiacciato, sovrastato dalle imponenti rocce degli altri cerchi infernali. Lo strato di ghiaccio è molto più spesso di quello che in inverno ricopre il fiume Danubio in Austria o il Don sotto il freddo cielo del Nord; anzi è talmente spesso che se la Tambura o la Pania vi fossero crollate sopra non avrebbero neppure incrinato la superficie dei bordi, dove il ghiaccio è più sottile.

1 commento:

  1. Buongiorno Marco, sono un professore di Italiano e Storia, un mio collega ti ha conosciuto durante un'escursione sopra Lerici e mi ha parlato del tuo nuovo blog. Nel mio lavoro cerco sempre di coinvolgere i miei studenti e fargli capire quanta vita è racchiusa nei libri che studiano. Saltuariamente, in orario extra scolastico, organizzo visite a musei o a luoghi di particolare rilevanza culturale. Ho trovato interessanti spunti nel tuo scritto e per il prossimo anno scolastico vorrei invitare i miei studenti ad un'escursione che gli permetta di vivere un'esperienza come quella che stai raccontando: immersione nella natura e nella storia, dai Liguri Apuani a Dante..temo però che i miei ragazzi non apprezzino l'idea di stancarsi camminando in un posto che per assenza di vetrine accattivanti o squillanti cartelloni pubblicitari risulta loro essere del tutto privo di attrattiva..puoi aiutarmi a invogliarli e incuriosirli descrivendo quali sensazioni ripagano la fatica di una camminata su sentieri di montagna? Le parole di un giovane sanno essere molto più convincenti di quelle di un vecchio prefessore..
    Grazie per la cortese attenzione e buon lavoro.
    Pietro Dragani

    RispondiElimina